DIVENTEREMO PEGGIORI, ANZI LO SIAMO GIA’.
Chi ha aperto la diga del fiume d’odio nella comunicazione sul Covid? Come può l’immagine raccapricciante di una bambina isolata con il suo peluche essere l’emblema di uno storytelling discriminante che non indigna quanto basta. Il gorgo di questa perversa degenerazione sta risucchiando la nostra umanità.
L’immagine è raccapricciante una bambina con il suo peluche in disparte con il monito : isolata o vaccinata.
Quello della minaccia è uno storytelling senza fine, una sorta di Casa Di Papel a puntate dove l’assalto alla banca di Spagna diventa alle radici stesse dell’umanità.
Se l’immagine è raccapricciante la reazione non è altisonante. Almeno non quanto una pacca sul culo di uno sbandato ad una cronista senziente.
Ma non è la sola, ve ne sono ancora, ne seguiranno altre.
“Per Natale non entrare a casa di un non vaccinato” campeggia nelle strade di Messina, una sorta di apartheid. A Natale puoi.
Per capire quale sia la miccia di odio che ha innescato questa spirale, il punto primo di tale degenerazione occorre andare a ritroso.
Come sempre nella storia e nelle storie risalire aiuta a capire. E l’alfa di tale perversa degenerazione non è un demiurgo complottista che muove i fili della ragione e delle comunicazioni: siamo tutti noi.
Siamo noi quel punto. Risiede, esso, nella nostra indolenza spacciata per tolleranza, nella nostra incompetenza esibita con l’ignoranza, nella nostra poca lungimiranza ostentata come pazienza.
Si è vero qualcuno ha aperto la diga del torrente che ha riversato fiumi di odio nel flutto della comunicazione. Tutto partì dall’allegoria della guerra, ricordate ? Una comunicare dove non c’è spazio per i deboli, per gli impauriti, per i meno colti, insomma per l’altro.
L’ altro in guerra puo’ essere chiunque. Basta indossi una maglia diversa, una bandiera di altro colore, un’altra pelle, un pensiero diverso. La guerra è guerra.
Ma non c’era un’altra allegoria?
Ci sono due modi per convincere qualcuno: o prenderlo per mano per condurlo o puntargli la pistola alla tempia. Hanno scelto il secondo. Abbiamo scelto il secondo.
“Isolata o vaccinata” e non si indigna nessuno, o mai abbastanza. Con l’indignazione non vai lontano o comunque resti nel salotto di casa e non in quello, il solo ambito, delle tv di stato.
“Scenderemo nel gorgo muti” scriveva Cesare Pavese nel suo “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”.
E’ venuto il virus e si è preso la nostra umanità, e stiamo scendendo. Muti.