Successo dello Street Food Fest. Chi non ha mai goduto con un “paninazzo” scagli la prima mollica
Bella la sensazione. Migliaia di messinesi a girovagare e mangiare tra profumi, forme, colori del cibo da strada. È il successo del festival che non piace a qualche giovanotto della “Messina bella”, cantore in salsa snob contro la “plebe” accorsa ai piedi della brace.
Dopo anni di pandemia,un vero e proprio manifesto utile a dimenticare antiche fobie di “speranzosa” matrice. “Liberi tutti” dicevano i bacchettoni dell’allegra brigata della clausura sanificale che ancora rimpiangono trapunte e vestaglie sdillabrate.
E così street food ha vinto, lo dicono i numeri, tanti numeri.
Pullulava la piazza in mezzo a quelle casette ben fatte così lontane da certe sagre del passato di Casamonica tendenza ( anche se qualche spruzzo di pittura in meno sulla pavimentazione sarebbe stata attenzione gradita).
E anche lui, dai, il Primo Cittadino in divisa da cuoco lì a cucinare è stato il segno di una città che vuole fare, una città che vuole uscire, una città che vuole respirare.
Certo si poteva fare di piu’, meglio, diversamente. Lo si puo’ sempre, c’est la vie.
A ricordarlo gli immancabili criticoni dal tasto eloquente anche se dal testo clauticante.
E così certe bacheche così irrorate da analisi logiche, anzi sociologiche, dove una miscellania di considerazioni dalla gestione di grandi eventi alla fenomenologie delle masse, hanno sputato il fuoco fatuo della social sentenza agli amici dell’algoritmo.
Eppure c’è lo street food in tutto il mondo da Sciacca a Montecarlo, e chi non ha mai sbrodolato su un paninazzo scagli la prima mollica.
Così con certa salsina snob il giovanotto della Messina si è fatto cantore avverso della plebe accorsa ai piedi della brace. E’ quello al quale la baracchetta non piace. Così simile a suo cugino al quale (ricordate ?) non piaceva manco il dehor di Lissoni.
Insomma il motto è non ho pace quindi non mi piace.
Lo si è già detto: si poveva far meglio, come sempre, magari con qualche vigile in più; giovava a ricordarlo, per esempio, a quel mio concittadino che mangiava e lanciava in terra piattino e cucchiaino.
Ma magari aveva fretta di correre a postare per spiegarci com’è Messina perfetta. Sai com’è.