Il ricordo dell’artista scomparsa che visse otto anni nella città dello Stretto in un testo teatrale dell’attrice Cecilia Foti. “In quel che resta dell’Irrera a Mare- dice Cecilia- mi è sembrato di rivedere le del festival del cinema- quando a Messina arrivavano Monica e tante star. Ma è stato un attimo poi si sono rimaterializzati quei cumuli di macerie, le pietre del teatro in fiera dove ho debuttato a 14 anni come attrice, che pena…”
I luoghi e i ricordi messinesi di Monica Vitti sono stati raccontati un anno fa, in pieno lockdown, attraverso un cortometraggio in cui viene letto un testo teatrale, scritto proprio per la grande attrice, sulle immagini di Messina.
E’ quanto ha realizzato l’attrice cantante Cecilia Foti. Poco più di sei minuti e mezzo da gustare, secondo per secondo, per rivedere quella che non rappresenta un fantasma ma un’attualissima artista legata indissolubilmente allo Stretto. Si perché la grande Monica Vitti, scomparsa proprio qualche giorno fa, ebbe un’esistenza messinese.
Otto anni trascorsi con la famiglia, il padre lavorava per l’istituto per il commercio estero, tra le suore dell’istituto Sant’Anna dove frequentava le scuole elementari, le vie del centro, le spiagge bianchissime (come le descrive lei nelle interviste) della riviera nord.
Lei, di quel periodo, in ogni intervista, rilasciata ai giornali, ricordava sempre tutto.
Cecilia Foti eclettica artista messinese, ha recuperato un testo teatrale scritto per l’attrice e ha voluto ricordarla a suo modo leggendo quel testo come l’avrebbe letto la grande Monica.
Dietro Cecilia/Monica Vitti le immagini dei luoghi messinesi dell’attrice romana: l’area fieristica dove Monica Vitti arrivò all’Irrera a mare come una star, acclamata dai messinesi, e poi il viale Principe Umberto, la via Luciano Manara, il viale San Martino, la via Sant’Agostino.
“In quel che resta dell’Irrera a Mare- dice Cecilia- mi è sembrato di rivedere quelle immagini del festival del cinema- quando a Messina arrivavano Monica e tante star. Quelle immagini le ho visto in foto. Ma è stato un attimo poi si sono rimaterializzati quei cumuli di macerie, le pietre del teatro in fiera dove ho debuttato a 14 anni come attrice, che pena…”
Un lavoro presentato in concorso in diversi festival ma che avrebbe meritato maggiore fortuna. Solo che di mezzo si sono messi il virus e il lockdown. Ideato, scritto e interpretato da Cecilia Foti “Scandali segreti”, è una riflessione sulla verità e sulle libertà delle donne di agire senza essere giudicate.
A lavorarci anche Ginevra Foti, Giulia e Marilisa Lo Re, Lorenzo Lisanti. Il Montaggio e la regia sono di Antonio Previti e Gaetano Mazza. La Produzione è targata Daf Teatro dell’esatta fantasia.
A spiegare perché si sia decisa a realizzare il corto è la stessa Cecilia Foti: “Per caso mi sono imbattuta in questo scritto potentissimo Scandali segreti un testo teatrale di Michelangelo Antonioni ed Elio Bartolini, pubblicato dal Docente di cinema del DAMS di Messina Federico Vitella per Marsilio Editore”. E aggiunge: “Mi ha conquistato il monologo finale di Diana, attualissimo per le riflessioni che contiene sulle donne. Pressoché sconosciuto, mai più replicato, al debutto il testo è stato considerato troppo cinematografico e trasgressivo per come mette in crisi gli stereotipi di genere legati al comportamento della donna nella società. Antonioni lo ha cucito addosso alla Vitti che pesca da una giovinezza travagliata, come si evince da alcune interviste, con una madre vittima delle convenzioni sociali”.Scandali segreti è stato presentato al Festival “La Sicilia delle donne”. E’ stato Selezionato al Ca’ Foscari Short Film Festival a Venezia, a Sguardi Altrove Film Festival di Milano per il quale è stato in streaming su Mymovies.
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