“Fratellina” lo spettacolo per tutti che tutti dovrebbero vedere.
Al Vittorio Emanuele di Messina, un’ora di autentico teatro, una grande lezione di vita a cui grandi e piccoli dovrebbero assistere.
Non è uno spettacolo per tutti “Fratellina” ma è uno spettacolo che tutti dovrebbero vedere. Quello che Spiro Scimone e Francesco Sframeli, il primo lo ha scritto, il secondo ha curato la regia, entrambi sono in scena come attori, è un capolavoro.
Ma occorre avere gli strumenti culturali per gustarlo dal primo all’ ultimo secondo. È una grande lezione di vita a cui grandi e piccoli dovrebbero assistere.
Scimone e Sframeli attori e registi ormai autentici fenomeni internazionali, coadiuvati dai due grandi e bravissimi colleghi Gianluca Cesale e Giulia Weber, spiegano in maniera lieve che la nostra società ci ha rinchiuso in una prigione fatta di luoghi comuni, inaffettività, insensibilità, incapacità ad ascoltare gli altri e di mancato rispetto dei silenzi.
Siamo carcerati in un mondo innaturale che sul palco viene rappresentato da due letti a castello che ricordano la stanza di una prigione.
Nic e Nac, Scimone e Sframeli, diventano i simpatici traghettatori dal mondo sbagliato, quello dove siamo imprigionati, al mondo dei sogni realizzati fatto invece di affetto e di abbracci. Sorellina e fratellino, gli altri due protagonisti, sono i traghettati. Il Traghetto, il magico ascensore, diventa un armadio che resta tormentone per tutta la piece e si materializza nell’ ultima scena. Un’ ora di autentico teatro. Bravi tutti. Pubblico compreso per la scelta.