La morte si fa social
L’era del Covid reinventa anche l’estremo saluto. Anche i funerali diventano “vetrinizzazione” su app e piattaforme streaming.
Ormai da qualche anno mi occupo dei fenomeni di “spettacolarizzazione” che hanno travolto la nostra società. I social media hanno incrementato un modello di comunicazione che ci porta ad esporci come se fossimo merce in vetrina. Ed in ogni caso, una volta iscritti, la parola d’ordine è profilazione.
Questa trasformazione conduce alla “vetrinizzazione” degli individui e diventa, giorno dopo giorno, sempre più difficile non esserne coinvolti. Certamente, la situazione che stiamo vivendo, l’emergenza pandemica, ha favorito l’uso delle nuove tecnologie e ha prodotto risultati alquanto incredibili.
Ci stiamo reinventando in una situazione pandemica che non lascia alternative e quella “normalità” che pensavamo di possedere non esiste più. E così come il titolo di un famoso libro di Davide Sisto, filosofo ed esperto di tanatologia, “La morte si fa social”, nell’era Covid stiamo interpretando in maniera letterale queste parole.
In questi giorni, in cui non è possibile fare assembramenti, anche il rito dei funerali si sta adeguando alle attuali circostanze. Infatti, una famiglia di Testimoni di Geova di Taurisano, basso Salento, ha organizzato il funerale per il proprio congiunto sulla piattaforma Zoom. In tempi non sospetti non lo avremmo mai immaginato. Eppure, anche le esequie sono finite sul web.
“A causa del periodo di questa pandemia – si legge sul manifesto – i familiari ci tengono a precisare che non si accettano visite a casa da parte di nessuno, neanche dai parenti stretti. Il funerale verrà svolto tramite App di nome Zoom scaricabile su qualsiasi dispositivo elettronico. A seguire – è scritto ancora – le istruzioni per partecipare, con indicazione dell’Id e della password”.
“Siamo stati contattati subito dal genero della persona defunta che ci informato di voler organizzare il funerale con l’applicazione Zoom – affermano dall’agenzia funebre Rocco Patisso – perché i familiari i familiari non volevano causare affollamenti e da quel che sappiamo l’applicazione è stata utilizzata senza problemi da chi ha voluto riservare, seppur virtualmente, l’ultimo saluto alla persona defunta. D’ora in poi sarà un modo per organizzare i funerali che cercheremo di adottare molto più spesso” sottolineano dalla stessa agenzia funebre. Insomma, questa modalità è stata ritenuta più appropriata dalla famiglia per evitare contatti, baci, abbracci e strette di mano.
Il manifesto funebre, inutile dirlo, ha fatto il giro dei social ottenendo tantissime condivisioni e commenti di vario genere. Una scelta che ha diviso il web tra i favorevoli, i contrari e quelli che si sono fatti tante risate.
Ad essere sincero, ancor prima di leggere questa notizia, mi era capitato di vedere su Facebook la celebrazione in diretta di alcuni funerali per volontà dei parenti e col consenso dei parroci, proprio per rispettare le norme anti-Covid. Ovviamente l’impatto visivo ed emotivo, oltre ad essere insolito, è abbastanza forte e toccante perché senza volerlo ti ritrovi nel bel mezzo di un funerale virtuale che scorre con immagini più o meno tristi.
Zoom non è l’unica piattaforma che in questi mesi ha ottenuto consensi perché anche tante altre piattaforme, o applicazioni, sono state scaricate per la didattica a distanza, o per organizzare incontri, webinar, riunioni. Ognuno si è organizzato come ha ritenuto opportuno e a volte al limite dell’immaginazione tanto è vero che il passo dallo smart working ai funerali, trasmessi via social, è stato breve.
In recenti interviste, o interventi in webinar, appunto, ho sempre dichiarato che siamo noi a decidere cosa pubblicare e cosa non pubblicare sui social o sul web. Proprio per questo non nascondo il mio iniziale stupore nel dover assistere online, e in diretta Facebook, ad un funerale. Probabilmente col tempo ci abitueremo a questa nuova realtà, ma adesso sembra tutto davvero molto strano e a tratti inaccettabile. Il timore è che tutto diventi uno spettacolo e che si perda l’intimità di un momento così importante. Quella privacy che da sempre cerchiamo di conservare assume non solo un sapore diverso, ma rischia di essere violata.
Un comico siciliano, Pino Caruso, diceva : “a un funerale, pur spaventati dall’idea della morte, ci godiamo il piacere di essere vivi”. La differenza, assistendo ad un funerale in streaming, è che siamo dei vivi comodamente partecipi a casa nostra.