Il nostro Capodanno molto digital
Tutto è cambiato: il modo di fare gli auguri, il cibo, i balli, il nostro modo di rappresentarlo soprattutto sui social network…Meno relazioni, più connessioni.
“L’obiettivo di un nuovo anno non è avere un nuovo anno. È che dovremmo avere una nuova anima e un nuovo naso; piedi nuovi, una nuova spina dorsale, nuove orecchie e occhi nuovi”. G.K. Chesterton aveva questa idea nobile del Capodanno, quando al giro di boa spariamo al vecchio anno e ci aspettiamo il meglio dall’anno che deve arrivare. Ma riflettiamoci un attimo su come tutto è cambiato nel nostro modo di concepire la notte di San Silvestro. In peggio? In meglio? Difficile dirlo. E’ un altro Capodanno, in un altro mondo. Molto digital. Dove tutti siamo superconnessi ma abbiamo poche relazioni. Intanto la parola d’ordine è fuggire. Più lontano possibile. Scappare per divertirsi. Inizia così la spasmodica ricerca in rete su dove andare, cosa fare, come mangiare con un solo ed unico scopo: pensare alle foto che possiamo postare sui social per far venire un po’ d’invidia a chi è rimasto a casa. Gli Auguri di buon Anno sono cambiati. Girano soltanto su Whatsapp. Magari a Capodanno si recuperano gli auguri che ci siamo dimenticati a Natale. Arrivano emoticon, video, foto rigorosamente riciclate tra quelle che ci sono arrivate e abbiamo giudicato valide. In molti casi rigirano auguri riciclati. Anche a Capodanno come a Natale “A te e famiglia” è ormai diventato un cult. Vogliamo parlare del cenone di fine anno? Ormai è caccia agli chef di grido. Per fotografare prima di mangiare. Fotografiamo tutto: il menù, le scarpe dello chef, le mani , la forchetta, il tovagliolo. Tutto è pubblicabile sui social. Tutto diventa una storia per Instagram. Tutto va anche rigorosamente postato nello stato di Whatsapp per i più intimi e quelli snob che ti dicono “io non sono sui social, non sono curioso/a” e poi guardano il tuo stato 20 volte al giorno. Ed ancora. Vogliamo parlare dei balli. Si passa dal neomelodico allo “stunk, stunk, stunk” assordante. Non si balla, ci si dimena. E poi i botti…. A parte i nuovi Rambo che si attrezzano per un’azione di guerra: botti, petardi e fuochi d’artificio; ci sono poi gli altri che filmano, fotografano e postano. E’ questa la nuova vita e la nuova felicità. Quando inizia il conto alla rovescia la rete va in tilt. Nessuno si gode l’attimo. Tutti sono connessi, tutti videochiamano, chattano, postano. Un vero delirio di vetrinizzazione. Il massimo del godimento. Tante connessioni, poche relazioni. E’ la digital society. Ma se permettete possiamo anche avere una sana alternativa. Andare a letto dopo cena, spegnendo lo smartphone. Da anziani? Da jurassici? Certo “asocial”. Buon Anno. A voi e famiglia!!!