Il Kiwanis premia lo scrittore Mario Falcone. Messina ? Una balena spiaggiata che vive di ricordi.

Durante la premiazione ha detto: “Messina è rimasta ancorata ad un passato, quello dei fasti pre terremoto e poi ai successivi dell’ Irrera a Mare o delle rassegne internazionali, senza andare oltre. Ha potenzialità enormi. Ma non le sfrutta. Ha delle scenografie naturali. Un territorio che potrebbe prestarsi a qualsiasi location per film e per altre produzioni”.
Definisce Messina balena spiaggiata, l’ alba che vive ogni mattina la città, parafrasando l’ Alba Nera, il titolo del suo primo libro dedicato all’ alba del sisma del 1908, “alba grigia”.
Mario Falcone, scrittore e sceneggiatore, non usa mezzi termini per definire il “sonno” culturale e sociale in cui è piombata la sua città.
Un rapporto quello con Messina che Falcone, professionista che ha firmato le sceneggiature di produzioni televisive di grande successo (da Padre Pio, a Ferrari alla guerra è finita), mai troncato. Una sorta di cordone ombelicale volutamente non reciso che lo ha portato alcuni anni a fa a trovare a Messina, tornando da Roma, nonostante tutto, il suo buen Retiro.
Dallo Stretto, Falcone, continua a scrivere a ragionare e a far camminare il pensiero. Sullo Stretto ha preso corpo il suo ultimo libro “Leuta” che parla proprio di un uomo che fa i conti con il suo passato e rientra nella sua terra natia Leuta, un’ isola immaginaria, dove forse non trova ciò che vorrebbe trovare.
A Messina, la sua Leuta, Mario Falcone, scrittore e sceneggiatore brillante, giovane nell’ anima e combattivo quanto un ventenne, nel salone degli Specchi della città metropolitana, ha trovato un premio consegnato tra gli applausi. E non è consueto, secondo il detto nemo profeta in patria che, chi brilla, venga insignito di qualcosa.
Su iniziativa del Club Kiwanis Messina Nuovo Ionio, gli è stato consegnato il Premio “Messina Nuovo Ionio” già WE Build, giunto alla sua XXI edizione. Un premio, che come ha sottolineato il presidente del Club Rosario D’ Andrea, viene istituzionalmente conferito ad una personalità messinese che si è particolarmente distinta nell’ambito di un settore della vita sociale e culturale del territorio.
“Messina -ha spiegato Falcone- ribadendo quanto aveva già detto qualche anno fa durante un programma radiofonico nazionale è come una balena spiaggiata. È prigioniera della sua storia. È rimasta ancorata ad un passato, quello dei fasti pre terremoto e poi ai successivi del teatro dei 12 mila o dell’ Irrera a Mare o delle rassegne internazionali, senza andare oltre. Ha potenzialità enormi. Ma non le sfrutta. Ha delle scenografie naturali. Un territorio che potrebbe prestarsi a qualsiasi location per film e per altre produzioni. In passato ho proposto la creazione di una sorta di officina gratuita per creare figure che possano lavorare nel teatro. Ma nessuno mi ha dato ascolto”.