Lo spettacolo del coreografo Davide Bombana, con le musiche di Sergej Prokofiev, è stato suonato dal vivo dall’orchestra del Teatro Vittorio Emanuele, diretta dal maestro Giuseppe Ratti.
Per la prima volta il corpo di ballo della Fondazione Teatro Massimo di Palermo si è esibito al Teatro Vittorio Emanuele di Messina. Circa trecento gli spettatori paganti. Quasi otto minuti di applausi per lo spettacolo del coreografo Davide Bombana, direttore del Ballo al teatro Massimo di Palermo, che traspone e attualizza la tragedia shakespeariana partendo dalla vicenda dei due giovani innamorati Admira Ismic e Bosko Brki, freddati dai cecchini mentre cercavano di fuggire dalla guerra dei Balcani nel 1993.
E proprio come il “Romeo e Giulietta” di Shakespeare, i due innamorati (musulmana lei e cristiano ortodosso lui) si raggiunsero per morire abbracciati, in quella striscia di terra di nessuno fra due fronti contrapposti. La coreografia ha preso spunto da questa tragedia contemporanea per far emergere lo smarrimento e l’impotenza verso l’incapacità degli esseri umani di superare l’intolleranza nei confronti della diversità.
La progettazione di questa collaborazione era partita già prima della pandemia. “Sono veramente molto felice – racconta Luciano Fiorino, ex presidente del Teatro Vittorio Emanuele e oggi consigliere della Fondazione Teatro Massimo di Palermo – che si sia creato questo storico dialogo tra le due istituzioni culturali siciliane. Una collaborazione che nasce dall’intento di fare rete per condividere obiettivi di sviluppo culturale, scambiare competenze e riuscire a realizzare economie offrendo al pubblico spettacoli di eccellenza”.
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